Museo Ebraico e Sinagoga

Ubicazione

Circoscrizione: Castelletto

Indirizzo: Via Bertora 6, Genova

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Notizie storiche

Data: 928 approvazione del Progetto Morandi - 3 giugno 1935 inaugurazione del Tempio

Attività: Edificio di culto per la libera professione della religione ebraica, sede degli Uffici della Comunità ebraica e sede della scuola Israelitica; allegato museo ebraico (attualmente chiuso)

Uso storico: Prima del Progetto Morandi la costruzione pre-esistente era adibita a sede del Circolo Ebraico

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Annotazioni:

Prima di analizzare il Tempio è necessario soffermarsi un attimo sulla storia della formazione della Comunità Ebraica all’interno della città di Genova a partire dal XVII secolo fino al 1928, anno in cui iniziò l’opera di edificazione del Tempio. Le prime notizie sull’esistenza di una colonia ebraica risalgono addirittura al Medioevo ma è solo nel 1648 che si insediano stabilmente a Genova : in questo anno infatti venne stabilito il porto franco per tutte le merci e per tutte le nazioni, senza esclusione alcuna. La loro permanenza venne stabilita e precisata in speciali “Capitoli” (1658) rinnovabili e della validità di 10 anni: in essi veniva garantita agli Ebrei la protezione del Governo e la possibilità di riunirsi in un quartiere speciale (o Ghetto) dove erigere la loro Sinagoga e acquistare un campo ad uso di cimitero. Dopo i dieci anni stabiliti dai Capitoli si pose il problema della loro proroga : il Ghetto venne spostato dalla Contrada del Campo alla zona attigua alla Piazza dei Tessitori, vicino a S. Agostino, ma il rinnovo venne gravato da un aumento della tassa del testatico (un'imposta pubblica gravante sulle persone facenti parte di una comunità) . Molti ebrei abbandonarono la città e quelli che rimasero, che nel 1707 provvidero all’apertura di una Sinagoga nelle vicinanze della Malapaga, furono intimati ad andarsene con uno speciale decreto nel 1737. Soltanto quindici anni dopo gli ebrei poterono rientrare e abitare nella città, con l’unico obbligo di denunciarsi al Magistrato della Consegna. A segno della loro legittimazione appare ovvio che a questo punto la Comunità Ebraica cercasse una sede definitiva e appropriata per la loro professione religiosa, poiché la stanzetta posta al secondo piano di una vecchia palazzina presso le Mura della Malapaga appariva a dir poco inadatta e indecorosa. Finalmente nel 1918 si nominò una Commissione che doveva provvedere alla scelta di un locale e due anni dopo fu deciso l’acquisto dell’area di Passo Assarotti ,luogo in cui si erigeva una palazzina già sede del Circolo Ebraico. Poiché si intendeva radunare in un solo edificio Tempio, Uffici e Scuole fu necessario stendere il progetto di una nuova costruzione per la quale si procedette all’acquisto di altri 60 mq di terreno. Dopo innumerevoli controversie fu approvato nel 1928 il progetto Morandi e il 3 giugno 1935 venne solennemente inaugurato il nuovo Tempio a legittimazione della nuova Comunità.

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Descrizione

L’edificio occupa un’area di 500 mq di cui quasi 200 sistemati a giardino: esternamente si presenta una struttura in cemento armato rivestita di bozza di pietra di Finale chiusa superiormente da una cupola centrale e lateralmente da quattro semicupole. Plani metricamente è formata da un corpo centrale quadrangolare a cui si aggiungono ai fianchi forme poligonali simmetriche rispetto ai due assi principali. Sulle pareti si aprono alte e strette finestre a feritoia mentre l’ampio portone in facciata è sormontato da una lunetta al cui interno sono raffigurate le Tavole della Legge con l’iscrizione in ebraico che recita "Poiché la mia casa sarà chiamata casa di preghiera di tutti i popoli" (Is 56,7). Sopra alla lunetta si apre invece un rosone circolare sulla cui vetrata è raffigurata la stella di Davide. L’intero edificio è sormontato da un corpo ulteriore dedicato alla scuola israelitica riconoscibile in facciata per la lunga fila di otto monofore che si aprono su di esso. Abbandonato l’uso di costruire i templi nello stile gotico-bizantino, questo nuovo esemplare è stato realizzato in una forma “funzionale”. Per quanto riguarda lo stile, l’esterno ci ricorda un insieme romanico-modernizzato con la presenza di qualche accenno ai movimenti orientali. L’interno del tempio è sobrio e funzionale: al piano seminterrato hanno trovato posto gli uffici della comunità e al piano superiore, come abbiamo già ricordato, la scuola israelitica. Il piano riservato al culto è costituito da una sala che si prolunga in due forme absidali: in essa sporgono a sbalzo due ordini di matronei . La decorazione è aderente alla struttura in cemento armato e si completa con sobrietà di marmi, di legni e di metalli: il pavimento è in marmo bardiglio e le scale in marmo bianco di Carrara. Nel 1959 la decorazione venne completata con tre vetrate, opera dell’artista genovese Emanuele Luzzati, raffiguranti gli emblemi delle dodici tribù d’Israele e la menorah.

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Bibliografia

“Dizionario delle strade di Genova” a cura di Bianca Maria Vigliero, edizioni ECIG, 1987

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022